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LA TECNICA DEL PROMPT

 

LA CORNICE CONCETTUALE E TEORICA DEL PROMPT: 

 

Il PROMPT si basa sulla Teoria dei Sistemi Dinamici (DST) in cui si afferma che la produzione verbale, in quanto azione motoria è il risultato di azioni coordiante tra ogni parte del sistema stesso. Alle componenti fisiche si aggiungono le componenti emotive, sensoriali, cognitive e sociali.  Quando anche solo una di queste componenti è alterata, in ritardo o danneggiata, la produzione verbale non si sviluppa in modo normale. Il prompt ha come obiettivo la valutazione e il trattamento globale del bambino e quindi di tutte le componenti coinvolte nella produzione verbale.

Il trattamento Prompt si articola in tre fasi:

  1. Descrizione e analisi tramite la System Analysis Observation e la Motor Speech: osservazione dei piani di movimento, verticali ed orizzontali, della forza del movimento, della velocità di movimento, della precisione del movimento; sia singoli, sia in coarticolazione. viene osservata la respirazione e la capacità fonatoria.
  2. Applicazione dei diversi livelli di PROMPT (Parameter, Syllable, Surface): ovvero diverse tipologie di stimolazioni tattili-cinestesiche che coinvolgono diversi piani di movimento, sia singolarmente, sia in co-articolazione.
  3. Progettazione delle  attività utilizzate in terapia: identificando i fonemi che più stimolano  il piano di movimento risultato deficitario al fine di ripristinare un equilibrio muscolare che permetta la co-articolazione del linguaggio. Il gruppo di fonemi, corrispondente ad uno o più piani di movimento, rappresentano il nuovo bacino di attrazione del sistema muscolare. E’ quindi importante definire i goal motori, quindi non singoli fonemi o singole parole, ma gruppi di fonemi, gruppi di parole, frasi e poi racconti al fine di portare il sistema alla generalizzazione dei nuovi movimenti acquisiti.

IL PROMPT E’:

( Prompt per la riorganizzazione Fonetici Muscolari Orali)

Una filosofia  che propone un approccio ai disturbi della comunicazione globale, dominio per dominio. É compito del logopedista valutare tutti i domini (cioè quello cognitivo, sociale, pragmatico, comportamentale, senso-motorio e fisico) per fare leva sui punti di forza del paziente. In questa filosofia si inserisce un approcio che permetta anche di valutare e riabilitare le interazioni tra tutti i domini ed in particolar modo del versante motorio globale, orale motorio, della sequenzializzazione, del linguaggio e delle caratteristiche dello speach. Questo programma aiuta il logopedista a pianificare ed organizzare il trattamento specifico per una forma di ritardo del linguaggio, fornendo costantemente input cinestesici e propriocettivi, perchè le mani del terapista utilizzano il tocco, la pressione, i posizionamenti specifici. Inoltre fornisce il modello visivo ed uditivo corrispondente all’input cinestesico, propriocetivo ed una sensibilità al tempo di durata del suono (timing). Particolare attenzione viene riservata al controllo mandibolare, alla fonazione, alla lingua ed alla muscolatura labio facciale finalizzati al controllo fine dei distretti muscolari. Infine viene scelto come obiettivo l’integrazione di tutte le informazioni per la comunicazione funzionale.

A CHI E‘ RIVOLTO

E‘ rivolto ai disturbi di linguaggio specifici e non specifici con difficoltà nella pianificazione ed esecuzione dei movimenti sequenziali necessari alla sua articolazione e co-articolazione. Indicato anche in quadri sindromici e diprassici poichè fornisce informazioni cinestesiche, propriocettive a partire da un basso contenuto cognitivo, ma crescente, calibrando gli obiettivi soggetto per soggetto, fase per fase.

 

Laboratori di Linguaggio a Tagliuno

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Il progetto PARLIAMO INSIEME, nasce dalla collaborazione di diversi professionisti che operano sul territorio e vivono l’esigenza di rispondere al bisogno  di sostenere le abilità linguistiche, a fronte di un aumento di tali difficoltà, ma anche della maggiore attenzione a tali aree. Il contesto ecologico di piccolo gruppo, offre al bambino un momento di confronto con i pari, divertendosi, ma senza perdere di vista il lavoro specifico sulle aree linguistiche.

Le aree del linguaggio che vengono sostenute riguardano le abilità di percezione e discriminazione, fondamentale prerequisito a comprendere il diverso valore semantico della variazione dei suoni. Se il bambino dice Cane invece di Pane, la sostituzione che opera nella parola, provoca una importante variazione di significato. L’obiettivo delle attività è proprio quello di allenare la percezione dei suoni, ma anche la loro produzione, con esercizi che coinvolgono il distretto oro-bucco-facciali. Una volta imparati, quegli stessi suoni, che verranno selezionati in base al gruppo di lavoro, verranno poi inseriti in piccole frasi e in piccole storie per aiutare il bambino ad utilizzare il suono in modo spontaneo ed automatico.

Particolare attenzione viene riservata alla frase. Attraverso giochi strutturati, verrà allenata la comprensione e la produzione di strutture frasali a diversa complessità, curando tutti gli elementi della frase: gli articoli, le preposizioni, il tempo del verbo, gli aggettivi,….

Nelle attività rivolte all’area semantico-lessicale, verranno allenate le abilità di classificazione e sottoclassificazione di tanti elementi in gruppi sempre più specifici. Verranno anche allenate le abilità logiche.