Chi è Il logopedista?

IL LOGOPEDISTA è il professionista che si occupa della voce, della comunicazione (scritta e orale) e della deglutizione, in età evolutiva, adulta e geriatrica.

 

Compito del logopedista è valutare:

  • le competenze linguistiche
  • i prerequisiti scolastici
  • gli apprendimenti (lettura, ortografia, grafia, comprensione scritta, calcolo, problem solving e metacomprensione)
  • le funzioni facio-oro-deglutitorie
  • le abilità pragmatiche

Tali valutazioni non possono prescindere dal considerare problematiche di ordine psicologico, cognitive ed ambientali, che influenzano l’evoluzione del linguaggio e la sua funzione comunicativa.

Compito del logopedista è quindi, durante tutto il percorso, collaborare in modo continuativo e sistematico con altri specialisti:

  • neuropsichiatra Infantile
  • psicologo
  • neuropsicologo
  • psicomotricista
  • ortodontista
  • pediatra
  • optometrista
  • oculista
  • gnato-stomatologo
  • posturologo
  • fisioterapista
  • foniatra
  • otorino

al fine di completare l’inquadramento diagnostico, ma anche per svolgere un lavoro completo ed efficace, impostando la terapia di recupero.

L’INQUADRAMENTO CLINICO può prevedere, a seconda delle necessità, esami strumentali, quali, ad esempio: l’esame audio-impedenzometrico e la visita optometrica, che forniscono ulteriori informazioni e permettono di definire le priorità dell’intervento. Tali esami vengono prescritti dal neuropsichiatra infantile che ha già raccolto i dati anamnestici, visitato e valutato il bambino.

Inizia quindi la VALUTAZIONE che riguarda tutti gli aspetti del linguaggio, sia la comprensione (versante recettivo), sia la produzione (versante espressivo).

La COMPRENSIONE viene valutata nelle sue componenti:

  • semantico-lessicale (vocabolario)
  • morfo-sintattico (frasi)
  • narrativo (brano)

Anche la PRODUZIONE viene valutata nelle sue componenti:

  • fonemi presenti/assenti (inventario fonetico completo/incompleto)
  • alterazioni della sequenza dei fonemi all’interno delle parole (processi fonologici o di struttura: uno o più suoni vengono omessi, sostituiti o spostati all’interno della parola)
  • tipologia di frasi utilizzate dal bambino (frase minima: soggetto, verbo e complemento, o con espansioni)
  • utilizzo delle preposizioni, delle congiunzioni, dei pronomi, dei clitici, forme verbali, concordanze di genere e numero tra gli elementi della frase, le abilità narrative (raccontare storie o episodi della vita reale) e pragmatiche.

Da non trascurare la valutazione delle abilità facio-oro-deglutitorie, ovvero le CONDIZIONI DELLA MUSCOLATURA oro-bucco-facciale, la consapevolezza, la precisione e la forza dei movimenti, non che la postura della lingua e delle labbra a riposo e la respirazione. Tali valutazioni vengono effettuate attraverso l’utilizzo di test standardizzati e dell’osservazione clinica.

Nella VALUTAZIONE DEI PREREQUISITI SCOLASTICI, ovvero tutte le competenze che il bambino deve possedere prima dell’ingresso in scuola primaria, vengono testate le competenze:

  • metafonologiche (riconoscimento di rime, sillaba iniziale, segmentazione sillabica, fusione sillabica, discriminazione di parole, discriminazione di non parole, ripetere parole lunghe e complesse)
  • logico-matematiche ( riconoscimento del numero e della quantità, manipolazioni di piccole quantità)
  • ed alcune abilità grafo-motorie (impugnatura dell’attrezzo grafico, orientamento del disegno sul foglio, gestione dello spazio del foglio, riproduzione di immagini) mediante la somministrazione di prove standardizzate.

Per quanto riguarda GLI APPRENDIMENTI, il logopedista valuta:

  • la lettura (ovvero le decodifica del testo scritto)
  • l’ortografia (la conoscenza ed il corretto utilizzo delle regole fonologiche ed ortografiche e delle irregolarità della lingua)
  • la comprensione del testo scritto
  • la matematica (ovvero la conoscenza numerica, le abilità di calcolo, i fatti numerici, la lettura e scrittura dei numeri, il conteggio, la transcodifica e il problem solving)
  • le difficoltà di studio e l’utilizzo delle strategie.

Svolge tali valutazioni attraverso la somministrazione di prove standardizzate (previste dalla Consensus Conference), dell’analisi dei risultati sia da un punto di vista quantitativo (numero di errori commessi, velocità d’esecuzione) che qualitativo (tipo di errori commessi) e l’osservazione delle modalità di svolgimento delle stesse.

Durante tutti gli incontri, il logopedista è particolarmente attento ad instaurare il rapporto con il bambino, dimostrandogli simpatia e affetto al fine di ottenere la sua fiducia e la collaborazione. Il setting sarà quindi prevalentemente ludico o pedagogico o tecnico a seconda del tipo di bambino con cui il logopedista si relaziona e del tipo di rapporto che è possibile creare. Da qui, anche la scelta del materiale sarà valutata dal professionista al fine di mettere il bambino a proprio agio soprattutto durante la valutazione, in modo che possa esprimere al meglio le sue abilità.

Ruolo importantissimo rivestono I GENITORI, la cui collaborazione convinta diventa condizione indispensabile alla buona riuscita dell’intervento. Durante tutto il percorso, valutativo e riabilitativo, vengono aggiornati sul lavoro svolto e coinvolti nella prosecuzione dello stesso a casa, con attività ludiche studiate ad hoc per il bambino.
Ogni qual volta il logopedista ravvisa la necessità di approfondimenti (visivi, audiologici, cognitivi, educativi, o altro), confrontandosi con l’equipe di riferimento, con il neuropsichiatra infantile o con il pediatra del bambino, potrà consigliare ai genitori a quale specialista rivolgersi o quale esame strumentale effettuare.

La VALUTAZIONE rappresenta il primo, importante step del lavoro, in quanto fornisce molte informazioni, quantitative e qualitative, sul linguaggio, sugli apprendimenti, ma anche sul bambino, sulla relazione che è possibile instaurare con lui, sui suoi gusti e sulle preferenze nelle attività proposte. Raccolte tutte queste informazioni, viene speso il progetto riabilitativo, che si articolerà in obiettivi e breve termine, a medio termine ed a lungo termine, con spazi di valutazioni in itinere per valutare i progressi fatti. A seconda dell’area interessata, ella gravità della compromissione linguistica, dell’età del bambino, dei suoi interessi, della motivazione al lavoro a tavolino o a tappeto, vengono proposte attività che coinvolgono la motricità globale (si associa un suono ad un movimento del corpo) ad attività a tavoli (tombole, memory, giochi dell’oca, rubamazzo o attività al computer).

  • Partiamo dalle difficoltà linguistiche relative al livello fonetico-fonologico, ovvero quelle difficoltà che coinvolgono i suoni della lingua e il loro utilizzo la costruzione di parole. Per garantire una corretta acquisizione dei suoni si procederà con un percorso in tre livelli:

-PERCETTIVO – MOTORIO: si allena il bambino a discriminare/identificare i suoni che sostituisce, inverte o omette attraverso giochi (tombole, giochi con birilli,…);

– COGNITIVO: individuare il contesto facilitante per la produzione del suono oggetto del trattamento e portare il bambino, attraverso l’uso del disegno, a identificare quel suono come veicolatore di significati.

  • Nei disturbi che coinvolgono la componente semantico-lessicale, è fondamentale ampliare il lessico del bambino attraverso attività di classificazione, sottoclassificazione, attività di confronto in giochi di Memory, ruba mazzo,…. Obiettivo è aiutare il bambino a classificare elementi identici secondo criteri diversi, creando categorie, sovra-categorie e sotto-categorie. Allenare le abilità di confronto tra gli elementi permette di costruire categorie aperte e flessibili.
  • Se la difficoltà coinvolge il livello morfo-sintattico, si manifesta con frasi incomplete e/o scorrette sia negli elementi sintattici (articoli, preposizioni,…) sia nella morfologia (concordanza di genere e numero). Sarà fondamentale portare il bambino ad individuare l’ elemento sintattico o la flessione morfologica (singolare-plurale, maschile-femminile) corretti, attraverso attività ludiche a tavolino. Il rinforzo positivo del terapista, la ripetizione delle attività e la presa consapevolezza che la variazione di un elemento sintattico (preposizione, congiunzione,..) o di una flessione (nominale, verbale,…) porta ad una variazione del significato del messaggio, costituiscono i cardini delle attività proposte.
  • Se la difficoltà coinvolge il livello narrativo, si manifesta con racconti senza alcun carattere informativo, privo degli elementi necessari alla comprensione di un racconto (riferimenti spazio-temporali, sequenze logiche,…). Sarà quindi necessario aiutare il bambino a prendere consapevolezza e, poi, dimestichezza con la struttura del racconto (descrittivo-narrativo), dapprima con sequenze brevi, semplici, con pochi personaggi e riferimenti spazio-temporali famigliari, e poi con sequenze più lunghe, complesse e meno famigliari, quindi meno conosciute dal bambino.